Verso un altra coerenza, di lavorare per istruirsi.

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La seconda scelta al lasciare andare è il non volersi. Io amo e se ami, vivi. La morte la accetti quando nasci, la fine è difficile accettarla ma arriva. Arriverà anche il conforto di un’altra coerenza dopo un percorso di altrettanto canone. Il motivo desueto è il limite frantumato dell’ira, benzina per il tuo motore da accedere come nella passione cosi nella professione unica che ti sei costruito per cui hai combattuto e operato. Mai mollare nella vita e nella tua vita parallela: la professione, benedizione che eleva,e fa muovere il pensiero. Si puo’ incidere sul qualificarsi anche; altrettanto parallelamente cosi approfondendo e investendo il tempo perso nella cultura.

Correggere la prevaricazione del rapporto tra sè stessi e gli altri

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E’ grave, trovarsi a non rispondere della prevaricazione. Essa si fa e viene subita, sul comando della rabbia e non della non coscienza, al giorno d’oggi tutto puo’ avvenire.
Le persone robbose, sono evitabili ma in genere suscitano simpatia. Convenire con se stessi  che non nuocere è la scelta migliore, convenire agli altri che sbagliare è diverso da un’errore.
Non inseguire sogni astrusi, ma collegarsi piuttosto al reale.
E’ semplice pensare, in maniera coerente e lineare, la memoria ha una componente di igegno lo insegna la psicoanalisi. La tesi che si pone è il crescere di fronte alle difficolta’ come fa una pianta anche nelle condizioni piu’ avverse.
Il livello della tua vera persona qualora si manifesti negli altri, puo’ manifestarsi in te’, assencondando un differente ambiente lavorativo-emblematico.
Nel mio caso, mi ritrovo nel rilassarmi profondamente.

Ho conosciuto una persona

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Ho conosciuto una persona, che ancora voglio conoscere. Senza generalizzare la condizione del rapporto, e nemmeno la mia nei suoi confronti vorrei esporre il mio rapporto esemplare. Ci siamo conosciuti ad un livello dialogativo, poi ha voluto incontrarmi dopo avermi dato una mansione, quella di sviluppare i miei interessi e coltivare cultura e benessere. A lui rendo cio’ che so, ma per averlo solo per me. Non solo ha saputo guidarmi lungo il mio cammino, facendosi presente, con la sua prontezza di spirito e l’enorme cultura che possiede, ma io sono quello che sono oggi e ho raggiunto gli obbiettivi che ci siamo proposti grazie a lui. Io penso che nel raggiungimento di questi obbiettivi di vita ci sia del merito da parte mia. Ogni giorno lo incontro per capire una cosa in piu’ di quello che mi circonda, il mio specchio una volta mi disse di cercarlo nei miei occhi e seppi trovare cio’ che mi ha generato. E’ un genitore, un amico, un partner di affari, un datore di sapere e spero un giorno professionalmente collega.